mercoledì 6 febbraio 2013

Regenerus e il pericolo omogenitorialità




Tra novembre e luglio 2012 sono stati pubblicati due articoli del sociologo americano Mark Regenerus dell'università del Texas a sostegno della tesi che l'omogenitorialità sia dannosa per un bambino. Il suo studio ha suscitato molto scalpore e disappunto da tutta la comunità scientifica. Si è aperto un dibattito tutt'ora molto acceso tra chi è a favore dell'omogenitorialità e chi è contrario. Lo studio conclude che i bambini che crescono con omosessuali, rispetto a quelli che crescono in ordinarie famiglie uomo-donna, hanno una maggiore probabilità di riscontrare disagi da adulti: molti sono disoccupati, più inclini ad alcol e droghe, più propensi a contrarre malattie veneree, più volte necessitano di uno psicologo, più propensi al suicidio, ecc...
Questo studio in realtà non riesce affatto a spiegare che l'omogenitorialità sia dannosa, ma piuttosto evidenzia che bambini cresciuti con genitori che divorziano o che si separano sono più soggetti a stili di vita instabili e poco sani, indipendentemente dall'orientamento sessuale dei genitori. Nulla di nuovo insomma.

Ma ovviamente, come succede in questi casi, un unico studio (tra l'altro fatto male) diventa l'arma di battaglia, la prova conclusiva per assecondare chi proprio non è d'accordo con le adozioni gay. Non importa che ci sono altri 10000 studi che dicono il contrario, se uno dice che è come la penso io, allora avrà ragione. E no miei cari, questa non è scienza, questa è stupidità.


LO STUDIO DI REGENERUS
I testi originali li trovate alle seguenti pagine:



L'errore di Regenerus è stato il campione utilizzato per lo studio. Per campione si intende una frazione di individui rappresentativi dell'intera popolazione. Due fattori molto importanti sono il numero del campione e la scelta degli individui che deve essere casuale. Se io ad esempio decido di calcolare la percentuale di esseri umani che hanno i capelli biondi nel mondo, chiaramente il risultato sarà molto differente se scelgo un campione di 10 persone o uno di centomila. Allo stesso modo se io faccio il campionamento prendendo solo individui di origine tedesca qualsiasi fosse la grandezza del campione lo studio non sarà valido perché ho scelto degli individui che non saranno rappresentativi dell'intero genere umano.

Il campione analizzato da Regenerus consiste in quasi 3000 individui adulti provenienti da diversi tipi di famiglie qui di seguito esposti:

1. IBF: Lived in intact biological family (with mother and father) from 0 to 18, and parents are still married at present(N = 919)
2.LM: R reported R’s mother had a same-sex romantic (lesbian) relationship with a woman, regardless of any otherhousehold transitions (N = 163)
3. GF: R reported R’s father had a same-sex romantic (gay) relationship with a man, regardless of any other householdtransitions (N = 73) 
4. Adopted: R was adopted by one or two strangers at birth or before age 2 (N = 101) 
5. Divorced later or had joint custody: R reported living with biological mother and father from birth to age 18, but par-ents are not married at present (N = 116) 
6. Stepfamily: Biological parents were either never married or else divorced, and R’s primary custodial parent was mar-ried to someone else before R turned 18 (N = 394) 
7. Single parent: Biological parents were either never married or else divorced, and R’s primary custodial parent did not marry (or remarry) before R turned 18 (N = 816) 
8. All others: Includes all other family structure/event combinations, such as respondents with a deceased parent(N = 406)
Da notare il gruppo "mother/father  had a same-sex romantic (lesbian/gay) relationship with a woman/men, regardless of any otherhousehold transitions" che non riguarda coppie gay o lesbica, ma solo genitori che hanno avuto una relazione omosessuale. Questo campione non ci dice nulla sulla situazione familiare e sui genitori che effettivamente erano presenti in casa e che hanno cresciuto il bambino, ma dice solo che c'erano relazioni omoaffettive da parte di uno dei genitori. Il campione non è quindi rappresentativo di coppie omosessuali stabili, ovvero le coppie a cui ci riferiamo quando parliamo di legalizzare le adozioni agli omosessuali.

Nelle seguenti tabelle alcuni dati dei risultati dello studio:





E' evidente che il campione non è affatto rappresentativo di famiglie omogenitoriali stabili ma la maggior parte  si riferisce a coppie che hanno divorziato, che si sono risposate, che hanno cambiato partner, ecc... Quindi la maggior parte riguarda casi di famiglie problematiche e con genitori instabili.
Il dato IBF, ovvero quello che contiene i dati "più sani" della tabella, è riferito agli adulti vissuti in famiglie composte da uomo donna che non hanno divorziato. Quelli riferiti agli omosessuali riguardano esclusivamente  genitori che hanno avuto almeno una volta nella vita una relazione con persone dello stesso sesso. Non si parla quindi di coppie gay vere e proprie.
Lo stesso Mark afferma che a volte non si conosceva il reale orientamento sessuale del genitore:
«I’d be more careful about the language I used to describe people whose parents had same-sex relationships. I said “lesbian mothers” and “gay fathers,” when in fact, I don’t know about their sexual orientation; I do know about their same-sex relationship behavior. But as far as the findings themselves, I stand behind them. My only hope for the study going in was to let the data say what it was going to say. » Fonte: Intervista a M Regenerus

Nel secondo articolo ci sono altri dati e dei chiarimenti sui campioni:
1 = Lived with both bio mother and father from 0 to 18 or until left home (N = 919).
2 = MLR, but never lived with mother’s same-sex romantic partner (N = 90).
3 = MLR, spent time in residence with mother’s same-sex romantic partner (N = 85).
4 = FGR (N = 61).
5 = Lived with both bio mom and dad until 18, but subsequently they’ve gotten a divorce (N = 116).
6 = Parents were married, but got a divorce, R lived with mother, and R reported subsequent relationship(s) and remarriage (N = 223).
7 = Parents were married, but got a divorce, R lived with mother, and R reported subsequent relationship(s) but no remarriage (N = 278).
8 = Parents were married, but got a divorce, R lived with mother, and R reported NO subsequent relationship before 18 (N = 108).
9 = Parents never married, R lived with mother, and R reported subsequent relationship(s) and marriage (N = 104).
10 = Parents never married, R lived with mother, and R reported subsequent relationship(s) but no marriage (N = 221).
11 = Parents never married, R lived with mother, and R reported NO subsequent relationship (N = 48).
12 = Parents were married, but one parent died, and R reported subsequent relationship(s), possibly including remarriage (N = 117).
13 = Parents were married, but one parent died, and R reported NO subsequent relationship (N = 28).
14 = Adopted by strangers at birth or 1 year (at some point, either one or two adopted parents) (N = 101).
15 = Parents were married, but got a divorce, R lived with father (84% of the time, R said father had another relationship) (N = 95)
La maggior parte dei casi anche qui riguardano sempre e solo famiglie che si sfasciano. Genitori che hanno relazioni omoaffettive e che spesso crescono i figli in assenza di altra figura genitoriale in casa, o nella maggior parte dei casi si parla di divorziati che hanno successive relazioni (omo o etero che sia) e talvolta si risposano.

Gli psicologi hanno sempre condiviso che divorzio e separazione non fanno bene al bambino. La separazione può essere un trauma, e per tale motivo alcuni di loro possono essere tendenti ad uno stile di vita non molto stabile e sano. Ma ciò vale sia per le famiglie eterosessuali sia per quelle omosessuali. 

Uno studio valido, e che volesse mettere a confronto la crescita in una famiglia composta da uomo e donna e tra uomo e uomo o donna e donna, avrebbe dovuto prendere in considerazione solo famiglie aventi relazioni stabili e non famiglie di cui i bambini cambiavano continuamente le figure genitoriali di riferimento.

Ma studi su coppie gay/lesbiche monogame e stabili sono già stati fatti da parte di associazioni di psicologi e pediatri e da cui hanno potuto confermare la mancanza di differenze tra i bambini cresciuti da persone di sesso opposto e dello stesso sesso.

COSA PENSANO DAVVERO GLI PSICOLOGI SULL'OMOGENITORIALITA'
Tutt'ora sono quindi confermati gli studi condotti dalle varie associazioni di psicologi e pediatri che affermano che l'omogenitorialità non reca nessun tipo di danno al bambino. Quindi le tesi di Regenerus non sono mai state prese in considerazione.

L'American Psychological Association nel luglio 2004 ha dichiarato:
« non esiste alcuna prova scientifica che l'essere dei buoni genitori sia connesso all'orientamento sessuale dei genitori medesimi: genitori dello stesso sesso hanno la stessa probabilità di quelli eterosessuali di fornire ai loro figli un ambiente di crescita sano e favorevole. La ricerca ha dimostrato che la stabilità, lo sviluppo e la salute psicologica dei bambini non ha collegamento con l'orientamento sessuale dei genitori, e che i bambini allevati da coppie gay e lesbiche hanno la stessa probabilità di crescere bene quanto quelli allevati da coppie eterosessuali. »
« Inoltre, uno studio dell'American Civil Liberties Union sostiene che la maggior parte degli studi comparati sociologici indicano che i bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali sono "relativamente normali". Quando si compara questi bambini con quelli di genitori eterosessuali, non si nota alcuna differenza "nelle valutazioni di popolarità, nell'adeguamento sociale, nei comportamenti di ruoli di genere, identità di genere, intelligenza, coscienza di sé, problemi emotivi, propensione al matrimonio e alla genitorialità, sviluppo morale, indipendenza, nelle funzioni del sé, nelle relazioni con gli oggetti o autostima". Infine, l'American Psychological Association sostiene le adozioni da parte di coppie dello stesso sesso e l'omogenitorialità, così come dichiarato nel 28 luglio e 30 luglio 2004. L'American Medical Association ha pubblicato una dichiarazione simile a supporto delle adozioni da parte di coppie dello stesso sesso e ha fatto appello ai suoi membri affiché lottino per una riduzione delle disparità nel sistema sanitario per i bambini con genitori omosessuali.» 
Fonte Wikipedia

L'AMMISSIONE DI ERRORE DI REGENERUS
Sempre su Wikipedia si evidenzia una stessa ammissione di colpa da parte di Regnerus:
« Uno studio molto controverso è stato, per esempio, quello del sociologo Mark Regnerus, che fu poi interpretato da diverse associazioni fondamentaliste cristiane attribuendo all'omosessualità dei genitori il disagio psichico dei bambini da essi educati, quando invece ciò era dovuto all'instabilità famigliare tipica di figli di genitori divorziati (il fatto che uno dei genitori fosse omosessuale e che si fosse fidanzato con una persona dello stesso sesso non aveva alcuna rilevanza). Lo stesso Mark Regnerus ha poi ammesso che il suo studio era stato interpretato male.»

LA STRUMENTALIZZAZIONE COLPISCE ANCORA
Avvenire e l'UCCR non si sono lasciati scappare la possibilità di poter strumentalizzare un fatto "scientifico" a difesa delle loro ideologie, diffondendo la notizia palesemente falsa che i figli dei gay sono disturbati. Tra l'altro riportano addirittura fatti non veri affermando che lo studio fosse approvato perfino dal New York Times e che ci fossero ben 18 scienziati e docenti universitari su tale rivista a sostegno di questo studio. Per eventuali dettagli su questa vicenda vi invito a visitare il post su bioetica.
E' comico come questi gruppi, che per anni hanno criticato questo genere di studi e il metodo scientifico, ora improvvisamente sono diventati grandi fan della scienza.



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